WASTED mostra d’arte contemporanea – Udine

Dal 7 ottobre al 3 novembre, dalle 10.30 alle 19.30, nel Rifugio Antiaereo di piazza Primo Maggio (UD) di terrà la mostra d’arte contemporanea WASTED.

WASTED / inaugurazione della mostra

I destini della risorsa femminile e di quella naturale sono legati a doppio filo nella storia della modernità. Al Bunker di Udine dal 7 ottobre al 3 novembre, ogni giorno dalle 10:30 alle 19:30, dieci graffianti voci del panorama artistico contemporaneo si confrontano su alcuni dei temi caldi della questione femminile odierna, rintracciando sentieri e collegamenti tra lo spreco della competenza femminile e lo spreco di quella naturale, ipotizzando antidoti e nuove chiavi di lettura ai fenomeni che hanno contraddistinto la disparità di genere.
La mostra presenta visioni e suggestioni artistiche sul rapporto uomo-donna-natura, sui temi dello sguardo e del corpo in rapporto alla società, rintracciando e suggerendo quei percorsi culturali collettivi che in modo implicito o esplicito possono accorciare la distanza tra i generi.

A inaugurare la mostra al Bunker di Piazza Primo Maggio le live performance “Unrequited Love” di Sonja Radaković (Serbia, 1989) e “Hold On Her” di Kate Gilmore (USA, 1975), interpretata da Camilla Isola.
La performance di Sonja Radaković ci regala una visione liberatoria del corpo femminile, attraverso una pratica di resistenza fisica e mentale. L’artista offre un antidoto alla sensazione di oppressione attraverso una corsa ininterrotta di circa 3 ore sul breve e ripetitivo circuito di cemento fresco, avvicinando chi guarda all’esperienza del fenomeno naturale per antonomasia: il dispiegamento di energia creatrice.
A seguire, permarranno in mostra i video, le fotografie, e il circuito cementificato: traccia visibile del passaggio dell’artista.
Kate Gilmore inventa una nuova forma di natura morta nel quale il corpo femminile sta su uno stallo sorreggendo alcuni oggetti dal sapore archeologico ed etnografico, esposti con fare smaccatamente museale. Manufatti di lavoro tipicamente femminili, come gerle e orci, il cui valore museale e rappresentativo è stato negato per secoli, relegandoli ai margini del sistema artistico e culturale perché di provenienza femminile.
Da una parte, la posa della performer traduce dolcezza e un senso di ricongiungimento e pacificazione con il sistema, dall’altra rappresenta una pratica di resistenza femminile (“portare il peso”: un’incisiva metafora della condizione femminile).

L’ingresso all’inaugurazione è gratuito ma i posti sono limitati!
Prenota il tuo posto con una mail a prenotazioni@iodeposito.org



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